Vantaggi e applicazioni del dimmer e sistemi di controllo dell’illuminazione.
Vantaggi e applicazioni del dimmer e sistemi di controllo dell’illuminazione.
Interruttore Dimmer = variatore intensità luce
In inglese “to dim” significa abbassare la luce. Infatti nel campo dell’Illuminotecnica il dimmer altro non è che un regolatore di luminosità. Un dispositivo che può essere associato ad una singola lampadina, ad una lampada o all’intero impianto di illuminazione per regolare l’intensità della luce.
La possibilità di controllare con un semplice interruttore la quantità di luce ha riscosso una gran successo: sia in uffici (o altri luoghi di lavoro), sia applicato al campo “illuminazione casa”, dove risulta utile per creare atmosfere appropriate e per regolare la luce in base alle attività che si stanno svolgendo in un preciso momento.
I vantaggi del dimmer
E' proprio la caratteristica di poter regolare la luminosità il principale vantaggio di una lampada dimmerabile!
- Innanzitutto è possibile ottenere l'atmosfera desiderata nell'ambiente (più confortevole e tenue per vedere la televisione, maggiore potenza per leggere o fare attività).
- Si riducono gli sprechi poiché l’uso del dimmer permette di dissipare meno energia (e quindi anche la bolletta ringrazia).
- Inoltre, grazie ai più recenti ritrovati della tecnologia e della domotica, è possibile centralizzare il tutto e usare anche specifiche applicazioni per regolare a distanza l'intensità della luce.
A proposito di risparmio poi, c’è un altro aspetto da considerare! Se all’inizio erano associati solo a lampadine alogene o a incandescenza, oggi esistono dimmer per lampada led o comunque si possono sfruttare le due tecnologie congiuntamente.
Una lampada led dimmerabile ti permetterà di unire i consumi ridotti di entrambe le soluzioni per un attenzione ancora maggiore al risparmio energetico.
Controlli per l’illuminazione:
I sistemi di controllo dell’illuminazione possono essere suddivisi in due categorie: manuali ed automatici.
I primi servono semplicemente per accendere e spegnere parti dell’impianto, mentre i secondi gestiscono il comando e la regolazione.
Il comando manuale è indispensabile in ogni tipologia di locale; ad esso deve comunque potersi sovrapporre la possibilità di un comando automatico.
La possibilità di parzializzare l’impianto in piccole zone produce significativi risparmi di energia rispetto al controllo di un ampio spazio o di un intero edificio con un solo comando.
I sistemi automatici di regolazione di tipo elettronico, attualmente in forte espansione, possono ridurre del 30-40% i consumi sia negli impianti interni che in quelli esterni.
Questi sono i principali sistemi di controllo sul mercato :
Controllo analogico 0/10 V oppure 1/10V
Questa tecnologia permette la regolazione degli apparecchi d’illuminazione tramite un segnale analogico di tensione compreso tra 1V, corrispondente al livello di luminosità minimo, e 10V corrispondente al livello di luminosità massimo. L’accensione e lo spegnimento degli apparecchi avviene agendo sull’alimentazione.
standard DALI
Cos'è lo standard DALI?
DALI, acronimo di Digital Addressable Lighting Interface, è un protocollo standard internazionale, conforme alla norma EN 62386, per il controllo automatico dell'illuminazione. Tramite questo protocollo, la gestione dell'impianto di illuminazione diventa semplice e funzionale, dipendendo da una singola interfaccia con una comunicazione bidirezionale.
Cosa si intende per comunicazione bidirezionale?
In termini semplici, significa che il controller dell'impianto invia comandi a lampade e sensori per attivarli, disattivarli, sincronizzarli, regolare l'intensità luminosa ecc… Gli stessi, a loro volta, sono in grado di comunicare il loro stato al controller.
Se il vantaggio è sempre evidente, in scenari di illuminazione di grandi dimensioni lo si nota ancora di più, perché tramite il controller sarà sempre possibile sapere se e dove si è verificato un guasto all'impianto, perfino nei punti più remoti.
Un impianto implementato con il protocollo DALI permette una programmazione flessibile e altamente personalizzabile dello scenario di illuminazione, per creare quello più adatto alle proprie esigenze. Naturalmente è possibile creare più scenari per ambienti diversi. Per esempio si possono programmare scenari con differenti orari di accensione, regolare l'intensità luminosa, e così via...
E quando si vuole fare qualche cambiamento? Ebbene, un altro vantaggio di DALI è la possibilità di modificare uno scenario di illuminazione anche più volte.
Da notare che i dispositivi non devono essere collegati fisicamente l’uno all'altro per essere sincronizzati, perché la sincronizzazione è affidata ad un controller. Quando lo si desidera, è possibile assegnare un singolo apparecchio ad un differente controller, modificando così il suo utilizzo senza mutare l'intero scenario.
Che cosa controlla DALI?
DALI è uno standard professionale versatile e potente. Entrando nello specifico il protocollo permette di gestire da un'unica interfaccia:
- i controlli dell'illuminazione;
- le lampade, incluse quelle di emergenza;
- i sensori;
- gli alimentatori;
- i dispositivi di comando.
DALI è applicabile soltanto in nuovi edifici di nuova costruzione?
Un impianto DALI può essere integrato senza difficoltà anche in sistemi domotici già esistenti. L'installazione è semplice, DALI non richiede un cablaggio speciale, e per commutare gli apparecchi non servono relè.
Inoltre, lo status di protocollo standardizzato fa sì che con DALI sia possibile usare alimentatori elettronici plurimarca, senza rischiare problemi di compatibilità.
Standard DMX 512
DMX acronimo di Digital MultipleX 512 spesso semplificato in DMX è una tecnologia digitale standard che permette di gestire fino a 512 indirizzi distinti su uno stesso bus ( linea)
Per ogni indirizzo DMX viene impostato un valore compreso tra 0 (sorgente spenta) e 255 (sorgente a livello massimo). La gestione del colore avviene quindi modulando le intensità delle varie componenti di colore.
L’elevato numero di indirizzi disponibili, la molteplicità di utilizzo degli stessi e la velocità di trasmissione dei dati rendono DMX il protocollo adatto al controllo degli apparecchi d’illuminazione in applicazioni architettoniche e scenografiche o per lo spettacolo, tipicamente realizzate con apparecchi LED multi sorgente (RGB, RGBW, AWB…) o prodotti con molte funzioni.
L’architettura di sistema DMX è modulare e scalabile grazie alla presenza sul mercato di numerosi accessori compatibili come amplificatori, diramatori di segnale (booster e splitter), trasmettitori wireless, etc.
Che cosa controlla Dmx?
DMX è uno standard professionale veloce e potente. Il protocollo permette di controllare da 0 a 255 passi ogni singolo canale. Su questo canale, in base alle funzioni del prodotto, si puo’ scegliere ogni singola funzione per tutti e 255 passi.
- Il dimmer;
- I movimenti e o rotazioni;
- La velocita’ di rotazione;
- I passaggi delle immagini;
- Accensione, spegnimento, etc.
Cosa si intende per comunicazione bidirezionale?
In termini semplici, significa che il controller dell'impianto invia comandi a lampade e sensori per attivarli, disattivarli, sincronizzarli, regolare l'intensità luminosa ecc… Gli stessi, a loro volta, sono in grado di comunicare il loro stato al controller.
Questo sistema si chiama RDM
RDM è l'acronimo di Remote Device Management ed è un protocollo di comunicazione (basato sul DMX) il cui scopo è quello di consentire la comunicazione bidirezionale tra una console luci e un corpo illuminante o tra un RDM addressor ed un corpo illuminante.
L'obiettivo è quello di potere configurare le teste mobili o, in genere, i corpi illuminanti con l'RDM a bordo da remoto.
Nella sostanza, è possibile effettuare da remoto tutte quelle operazioni che normalmente vengono effettuate dal display, in relazione al tipo di macchina che si va a controllare, ovvero:
- Assegnazione canale DMX da remoto
- Selezione della modalità di funzionamento(modalità numero canali)
- Inversione pan/tilt
- Lamp control
- Monitoraggio
Come funziona?
È sufficiente collegare un controller, ovvero una qualsiasi console luci DMX che supporti l’RDM (attualmente tutti i controller professionali lo supportano) tramite cavo DMX ed automaticamente il controller rileverà la fixture collegata.
Il numero RDM, presente su qualsiasi fixture che lo supporti, è un numero unico al mondo, che non va impostato o modificato sulla fixture e viene rilevato in automatico dal controller remoto.
Se si collegano una o più fixture in serie, il controller rileverà tutte le fixture connesse e sarà possibile provvedere da remoto alle operazioni di settaggio della macchina.
Gli RDM addressor consentono anche di verificarne il funzionamento e il controllo in DMX quindi, anche senza collegare un banco, permetterà di effettuare delle operazioni di test delle fixture.
Dal controller sarà possibile selezionare la fixture necessaria anche prima di effettuarne il settaggio.
I controller RDM e le fixture RDM, siccome sono DMXbased,non disturbano e non vengono disturbati da dispositivi che non supportano il protocollo quindi, se nella catena di distribuzione del segnale sono presenti fixture che non supportano il protocollo, non si creerà alcun ostacolo alle operazioni.
DMX è applicabile soltanto in nuovi edifici di nuova costruzione?
Un impianto DMX funziona su prevalentemente su linea separata quindi necessita di un ulteriore cavo, quindi non puo’ essere integrato facilmente ma deve essere previsto precedentemente. Esistono comunque trasmettitori e ricevitori wireless che possono essere integrati in seguito anche se a costi abbastanza importanti.
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Standard KNX
Cos'è lo standard KNX
Lo standard (KNX) permette la gestione automatizzata e decentralizzata degli impianti tecnologici di varie tipologie di strutture: edifici commerciali, industrie, uffici, abitazioni, locali pubblici, scuole e altro ancora. Il protocollo Knx è un sistema bus mondiale, aperto e conforme alle principali normative europee ed internazionali.
Il sistema KNX si inserisce in un filone che fa capo all’edilizia più evoluta, che risponde ai principi dello sviluppo sostenibile, e punta al servizio alla persona e al comfort come ad un valore aggiunto e imprescindibile della costruzione moderna, innovativa e sicura.
Il protocollo KNX può essere utilizzato nelle varie applicazioni e funzioni per il controllo delle abitazioni e degli edifici: illuminazione, controllo serrande, allarmi e video sorveglianza, monitoraggio riscaldamento, aerazione e aria condizionata, controllo idrico, ottimizzazione energetica, gestione contatori energia elettrica ed elettrodomestici, impianti audio. La domotica KNX riesce a migliorare comfort e sicurezza e contribuisce fino al 50% al risparmio energetico e alla riduzione dell’impatto sull’ambiente.
Un sistema KNX può essere installato sia negli edifici nuovi sia in quelli preesistenti. I sistemi domotici KNX possono essere facilmente ampliati e adattati secondo le nuove esigenze, in poco tempo e con investimenti finanziari minimi, anche nel caso in cui subentri una nuova attività in un edificio commerciale. Un sistema domotico KNX può essere utilizzato sia in piccole abitazioni residenziali sia in grossi edifici: uffici, alberghi, centri conferenza, ospedali, scuole, grandi magazzini, aeroporti.
KNX come funziona
Qualsiasi prodotto etichettato con il marchio KNX è stato sottoposto a prove di conformità effettuate dai laboratori di KNX. Durante questi test si verifica che il dispositivo supporti il protocollo aperto KNX e anche che i suoi dati utili siano codificati secondo i tipi di dati standardizzati KNX. Questo al fine di realizzare impianti domotici KNX funzionanti anche mediante la combinazione di dispositivi di produttori diversi. Le aziende che fanno parte dell'Associazione KNX possono vantare più di 7000 prodotti nei loro cataloghi, la cui implementazione permette di arrivare ad una gestione centralizzata e integrata di funzioni come:
- controllo dell'illuminazione;
- gestione dell'impianto di riscaldamento/ventilazione;
- monitoraggi degli allarmi;
- gestione energia e elettricità/gas;
- gestione di impianti audio e video.
Inoltre, è possibile accedere all'interfaccia Konnex attraverso il collegamento a rete LAN, reti telefoniche analogiche o cellulari per avere un controllo centrale o distribuito del sistema utilizzando PC, display touch-screen o smartphone.
I dispositivi si dividono in due categorie:
- AR(Application Resource): ovvero il server, il dispositivo vero e proprio che mette a disposizione un servizio
- AC(Application Control): ovvero il client, l'entità che effettua richieste di servizio
Un dispositivo può essere allo stesso tempo AC e AR: un televisore per esempio può fornire il servizio e, allo stesso tempo, richiedere al controllo delle luci di regolare l'intensità nella stanza.
Un'applicazione KNX è formata da functional block (FB), ovvero unità di codice da eseguire abbastanza grandi da poter impegnare un'entità computazionale, e abbastanza piccole da non impegnarne più di una. Il codice nei FB opera sui data-point, cioè variabili condivise fra le varie applicazioni. I data-point Konnex (DPT) sono delle variabili standardizzate utilizzate per la rappresentazione di varie funzioni di un sistema di building automation. L'importanza dei DPT sta nel fatto che tutti i produttori accettano di utilizzare quel particolare formato per la rappresentazione di quella variabile. Le variabili sono in questo modo standardizzate e ciò consente a prodotti, di produttori diversi, di dialogare tra loro su di un bus KNX senza problemi.
Il bus KNX non è predisposto per il trasferimento di grandi quantità di dati, nè di flussi audio e video. Si tratta infatti di un cosiddetto "bus di comando", progettato per scambiare rapidamente un numero limitato di informazioni di stato e di comando su un elevato numero di dispositivi: il limite per ogni impianto è di circa 65.000 dispositivi.
Nonostante la disponibilità di dispositivi dedicati compatibili con lo standard KNX come, ad esempio, sensori di movimento, fughe di gas, fumo oppure per la regolazione dei corpi illuminanti, spesso è più indicato affidare compiti specifici a sistemi dedicati, in particolare se si tratta di sicurezza o di ambiti specifici come l'illuminotecnica o la termoregolazione. Quindi, diventa necessario integrare i diversi sistemi adottando gateway e interfacce specifiche e, di conseguenza, bisogna inserire nel progetto dell'impianto più di una tecnologia e affidarsi a professionisti competenti, come i cosiddetti system integrators, effettuare i collegamenti e garantire il corretto dialogo tra i sistemi.
KNX è applicabile soltanto in nuovi edifici di nuova costruzione?
Un impianto KNX funziona su rete LAN quindi non necessita di un ulteriore cavo, quindi puo’ essere integrato facilmente in un impianto di rete preesistente. in piu' altri sistemi possono essere veicolati tramite KNX con il giusto adattatore.
Il prossimo suggerimento verra' pubblicato il 01 ottobre